Tommaso Varisco

Songwriter Veneto originario dell’isola di Chioggia. Paesaggi unici fra terra e mare divisi dalle acque basse e scure della laguna si sono mescolati nel corso degli anni a suggestioni musicali appartenenti ad un mondo che allora pareva lontanissimo. “La mia educazione musicale è cominciata con i silenzi al pianoforte di Thelonious Monk, il romanticismo di Chet Baker, il sax latino di Gato Barbieri, la voce di Tom Waits. Il rock è arrivato più tardi con la scoperta degli anni 60: The Doors, Cream e Neil Young su tutti. Ho sempre sognato di scrivere canzoni ma non suonando alcuno strumento mi limitavo a poesie che poi traducevo in inglese”. Le cose sono cambiate attorno ai 20 anni quando alcuni amici lo spinsero a comprare una chitarra acustica. Fu così che nacquero le canzoni di All The Seasons of the Day e la sensazione di essere una freccia pronta a lasciare l’arco. “Provavo ad emulare i miei idoli scrivendo come i Pearl Jam o Kurt Cobain ma amavo moltissimo anche l’Art Rock dei dEUS e la sensibilità compositiva di Grant Lee Phillips”. A volte però le cose non vanno come ci aspettiamo ed ecco che All The Seasons rimane chiuso in un cassetto per vent’anni. Nel frattempo si sono alternati lavori precari, band dalla vita breve, relazioni tormentate, album scritti e mai usciti, e la voglia di smettere una volta per tutte. “Nonostante dei miei dischi si sia scritto anche su Buscadero, Rumore, Alias, Rockerilla, It’s Psychedelic Baby Magazine, e le mie canzoni siano state trasmesse sia da Radiorai che all’estero, guardandomi alle spalle era più facile vedere le cose che non erano successe”. Dopo alcuni anni di inattività l’incontro con Lorenzo Mazzilli che lo chiama ad aprire alcuni concerti da lui organizzati e l’inizio delle registrazioni di All The Seasons of The Day, che vedrà la luce nel novembre del 2019. I due sono ora al lavoro sull’intero catalogo di Varisco e a nuovi progetti. Sul finire del 2022 è prevista l’uscita di un nuovo album, dal titolo “These Gloves”, a cui hanno partecipato oltre a Mazzilli anche Stella Burns, Swanz The Lonely Cat, Linda Varagnolo (Envoy Lebrave, Lake Soma). Il 2022 inoltre lo ha visto aprire per il chitarrista americano Buck Curran (ex Arborea) e il polistrumentista inglese Duke Garwood (con Mark Lanegan la sua collaborazione più importante). “Ho smesso quando è nato il mio primo figlio ma in fondo sapevo che non sarebbe finita lì, e sono contento di essere tornato”.

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